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Chiese e monumenti

Varallo è sede di numerosi monumenti d’arte e di fede di pregevolissima fattura, a partire dalla Chiesa di San Marco affrescata da Giulio Cesare Luini, allievo di Gaudenzio Ferrari intorno al 1562. Di grande rilevanza è la Chiesa di S. Maria delle Grazie, monumento nazionale, in cui è custodito il vero gioiello dell’arte del 500: la parete affrescata da Gaudenzio Ferrari nel 1513, nella quale il grande artista valsesiano ha rappresentato in 21 riquadri, la nascita, la vita e la morte del Redentore con soluzioni cromatiche e plastiche di grandissima importanza; è l’anticipazione di quanto potrà essere visto salendo sul Monte di Varallo. La città è infatti sovrastata dal Sacro Monte, il vasto complesso architettonico, fondato dal frate francescano padre Bernardino Caimi, dei Minori Osservanti di San Francesco alla fine del 1400. Padre Bernardino, al ritorno da una lunga permanenza in Terra Santa, si propose di ricostruire e rievocare i Luoghi Santi, ripercorrendo le varie fasi della vita e passione del Salvatore. L’intero complesso, definito da Giovanni Testori "il grande teatro montano", consta di una cinquantina di cappelle, in parte affrescate ed in parte popolate di statue lignee e di terracotta policroma, alla cui realizzazione hanno lavorato inizialmente artisti della fama di Gaudenzio Ferrari, del Tanzio da Varallo e degli altri fratelli d’Enrico, e poi nel seicento del Tabacchetti e del Morazzone . Il Sacro Monte di Varallo rappresenta la prima e, a pieno titolo una tra le più importanti realizzazioni di una "Nuova Gerusalemme" esistente al mondo; il complesso delle opere architettoniche, pittoriche e scultoree costituisce un insieme grandioso ed imponente sia per il fedele, che per l’artista e lo storico.
La piazza principale della città, intitolata a re Vittorio Emanuele II, è dominata dall’alto dalla monumentale Collegiata di S. Gaudenzio. La chiesa, le cui origini sono sconosciute, ma pare che il primo nucleo risalga all’Alto Medioevo, è a navata unica, su cui si aprono otto cappelle laterali, ed è chiusa da una profonda abside. Nella parte di fondo della conca absidale campeggia una tra le opere più significative della Collegiata: il polittico di Gaudenzio Ferrari, diviso in sei tavole.
Particolare interesse suscita il centro storico della città di Varallo, oggetto negli ultimi anni di considerevoli azioni di recupero e di valorizzazione. Nella sua area, che viene spesso pedonalizzata, sorgono tutti i principali monumenti cittadini ed è ancora possibile scorgere il carattere commerciale di un tempo con antichi negozi, molti dei quali aperti sulle strette vie delle contrade, che ancora oggi mantengono le primitive denominazioni dialettali: "dal bur", "dal vin", "d’la lana", "d’la séda", secondo il primitivo carattere commerciale distribuito a zone, come si usava anticamente. Sugli edifici in stile rinascimentale e barocco si possono notare molti particolari architettonici, portali, balconi in ferro battuto, mensole e finestre, nonché i tipici loggiati valsesiani.
Tra i numerosi edifici civili di cui è ricca Varallo, oltre alle ottocentesche ville cittadine (Villa Durio, Villa Barbara, Villa Virginia) affacciate sul corso principale, vanno ricordati il Teatro Civico inaugurato nell’agosto 1901, l’antico Palazzo Racchetti, di foggia settecentesca, oggi sede della Biblioteca Civica "Farinone Centa", il vasto complesso architettonico di Palazzo dei Musei sede della ricchissima Pinacoteca, del Museo Calderini e della Scuola di Disegno, Palazzo Scarognini d’Adda, il cui corpo centrale è stato trasformato in Centro Congressi.


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